Recuperare case rurali. Oggi è di moda recuperare vecchi edifici di campagna, grandi strutture che con l’aiuto di validi architetti si possono ristrutturare osservando il rispetto delle antiche tradizioni. Tante stanze ,uno dopo l’altra nel secolo scorso servivano da ricovero per il bestiame dei contadini ,oggi diventano il cuore della casa , si innalzano i pavimenti per collegare tra loro i vari spazi senza alterare i volumi ,le arcate magari di quella che era la stalla il soffitto originale .
Recuperare case rurali
Utilizzando uno stile meticcio per l’arredamento , si può conservare il soffitto in legno lasciando l’original fascino del locale ,si usano tinte naturali il beige ,il miele il tabacco il bianco. Si possono accostare a pezzi di arredo dal design moderno come divani e lampade ; mobil di origine orientale o africana , arma di , maschere africane , anfore geometriche , brocche indonesiane che si amalgamano perfettamente con l’atmosfera della casa.
Recuperare case rurali
Recuperare case rurali
Il ripristino delle strutture rurali abbandonate è un ottimo modo per ridurre la perdita di terra, rivitalizzare le economie locali e migliorare i paesaggi.
Restauro di edifici rurali: una buona idea La campagna è letteralmente piena di edifici, case, ville e fienili abbandonati, fatiscenti o fatiscenti. Riutilizzarli, restaurarli e viverli è un’ottima idea per una serie di motivi.
Pertanto, il riutilizzo di strutture rurali inutilizzate o abbandonate contribuisce in modo determinante alla conservazione dei nostri territori, in quanto convertire un vecchio fienile o casale in edificio residenziale significa abbandonare o ridurre le unità abitative forzatamente scavate nel paesaggio. Tipo scenico.
Inoltre, le antiche case di campagna sono piene di fascino e mistero. Le pareti scrostate sono il vero palinsesto per raccontare una storia aprendo porte, cambiando finestre o aggiungendo stanze. Gli edifici tradizionali che rispecchiano fedelmente il sistema sociale del luogo e utilizzano materiali locali formano un insieme integrato con il contesto.
Normativa
Recuperare case rurali
La ricostruzione degli edifici rurali parte dalla comprensione di ciò che è effettivamente consentito e rappresentato sia a livello comunale che catastale. Lo stesso vale, infatti, per la situazione catastale, dato che nella maggior parte dei casi queste tipologie edilizie risalgono a prima del 1942 (primo atto urbanistico) o al 1967 (primo obbligo di ottenere il permesso di soggiorno per tutti i lavori edili). potere. Rappresenta una base comunale statutaria.
Il punto è stato fatto dopo l’Unità d’Italia.
A partire dal 1942, la costruzione di un centro residenziale richiedeva un’autorizzazione del comune. Dal 1967, tutti i lavori di costruzione richiedono un’autorizzazione del comune. A partire dal 1985 è stato introdotto un nuovo tipo di pratica edilizia, come un avviso di inizio lavori o un avviso di inizio lavori, per snellire il processo burocratico dei piccoli lavori di costruzione. Dal 2001 sono state introdotte le concessioni edilizie in sostituzione delle concessioni edilizie esistenti, e la maggior parte delle precedenti leggi sono state recepite e aggiornate nell’attuale Codice Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001).
Recuperare case rurali
Pertanto, tenuto conto di tutti i fabbricati che, come detto, furono costruiti all’inizio del ‘900 e sempre censiti come rurali ma non adibiti ad uso agricolo da tempo, data la natura e l’epoca della costruzione, non è stata obbligatoria la dichiarazione richiesto dalle autorità comunali, e quindi i proprietari sono rimasti come previsto per molti anni. Non verranno concesse licenze, permessi o licenze edilizie di alcun tipo se i lavori di riparazione non sono iniziati. Inizia le pratiche di costruzione al momento della presentazione.
Circa la destinazione d’uso
Recuperare case rurali
Innanzitutto, se si prevede di realizzare un edificio residenziale in fase di restauro, la discussione sulla sua destinazione d’uso è fondamentale, dato che il comune potrebbe chiedervi di calcolare un canone. In sostanza, per restaurare un fabbricato ad uso abitazione senza canone di urbanizzazione, l’affidamento precedente deve essere già residenziale, ovvero designarne uno di categoria A in fase di posa. Se scegli un’altra categoria come magazzino/magazzino per risparmiare sulle tasse, ti verrà addebitata una tassa di urbanizzazione.
Peggiore in questo senso sono gli edifici rurali che si trovano in uno stato di invecchiamento eccessivo e potrebbero non essere più riconosciuti come iscritti nella categoria “distrutto” o “unità comunale”. Poiché è normale che esistano edifici esistenti, gli interventi di restauro devono essere imputati all’attuale nuova costruzione con tutte le conseguenze successive.
Normativa regionale
Recuperare case rurali
Particolare attenzione dovrebbe essere prestata anche alle leggi locali. Ci sono molte aree che hanno approvato leggi nell’ambito del restauro di dacie o edifici a scopo agricolo, ma se si sceglie di destinare una residenza privata per una ragionevole aggiunta e si vuole datarla prima del 1942 (se questo è davvero plausibile), si dovrebbe fare quanto segue: fare. Non sono soggetti a tali regole speciali.
Solo dopo il completamento delle fondazioni approvate dell’edificio da restaurare si potrà procedere alla progettazione dell’intervento vero e proprio, che dovrà tenere conto di eventuali indicazioni normative che segnano profondamente le aree prevalentemente montuose e collinari. il maggior numero di fabbricati rurali, quali divieti, regolamenti comunali, zone cuscinetto, ecc.).
Ti potrebbe interessare anche: Ristrutturare tetto: cose che serve sapere